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Un anno di lotta contro la presenza dei fascisti

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E’ passato un anno da quando a Coverciano esiste un’odiosa presenza quale è la “libreria” Il Bargello, uno dei tanti paraventi che coprono le attività dei fascisti di Casapound.
Nel tentativo di dare una voce a chi non accetta questa presenza, alcuni cittadini del quartiere regolarmente si trovano per svolgere un lavoro di informazione e di militanza con l’obiettivo di contrastare il radicamento dei fascisti, impedendo loro ogni attività pubblica per porre all’attenzione la necessità della chiusura di questa sede.

Non è un esercizio di intolleranza o di mancanza di democrazia, sappiamo bene cosa ha rappresentato quel regime sanguinario e repressivo e come questo si sia affermato nel nostro paese qualche decennio fa.

Esiste una coscienza popolare, retaggio di chi ha saputo tramandare l’orrore di quei tempi per far si che mai più si ripeta, esistono disposizioni costituzionali e soprattutto esistono fatti che non lasciano dubbi sul perchè certi movimenti, partiti ed associazioni non dovrebbero guadagnare agibilità.

All’indomani della strage di piazza Dalmazia, come dopo ogni episodio che vede i fascisti “fare i fascisti”, si sono sprecate le dichiarazioni da parte delle istituzioni, PD in prima linea, che annunciavano provvedimenti per la chiusura di tutte le sedi fasciste ed i conti definitivi con questi reietti della storia.

Nessun fatto, però, ha dato seguito alle parole… Lo crediamo bene! 

L’uso politico e strumentale che certa “sinistra” ha fatto della storia, revisionandola e ribaltandone i contenuti, dalla riabilitazione dei repubblichini al mito delle foibe, per citare quelli più eclatanti, “grazie” ai vari Violante, Napolitano ecc, ha avuto come effetto lo sdoganamento di ogni tentativo fascista di inserirsi nella vita politica del paese.
Quindi, non diventa grave se qualche “associazione culturale” si dichiara apertamente “fascista”, ricorda i franchi tiratori (i famosi cecchini che sparavano dai tetti sulla popolazione e coprivano la ritirata dei tedeschi) o infangano la Resistenza partigiana.

Rigettiamo la retorica del “è giusto che tutti esprimano le proprie idee”, siamo convinti che il fascismo non sia un’opinione, ma una metastasi da debellare, un nemico da combattere.
Lasciare spazio a queste sedi significa di fatto legittimarne l’esistenza, con buona pace dei tanti discorsi che vengono fatti in occasione delle commemorazioni della Resistenza.

Solo nell’ultimo anno assistiamo ad un crescente numero di aggressioni squadriste da parte di associazioni e movimenti fascisti. E i “camerati” di Casapound non si smentiscono mai: a Cremona un militante antifascista è stato mandato in coma, a Firenze 3 giovani studenti colpiti con dei bicchieri perchè usciti da un’iniziativa della CGIL, a Bolzano un giovane è stato aggredito da un consigliere di circoscrizione di Casapound perchè aveva “bella ciao” come suoneria del telefono, a Napoli un agguato a colpi di martello e manganelli ha causato il ferimento di alcuni studenti.

Questi sono alcuni esempi, che in aggiunta alla strage di Piazza Dalmazia, letti parallelamente all’ultimo documento redatto dal Ministero dell’Interno, fanno pensare che ci sia un disegno volto a proteggere, “coccolare” e sguinzagliare i giovani fascisti, per gettare fumo negli occhi a chi vive la crisi ed i venti di guerra di queste ore, con il fine di puntare
il dito su “falsi nemici” (es gli immigrati), distogliendo così l’attenzione da chi sulla crisi continua a speculare e a trarre profitto.

Tale documento (protocollo N.224/SIG. DIV 2/Sez.2/4333) redatto dalla Polizia di Stato, scandalosamente in contraddizione con la realtà, elogia Casapound come associazione di bravi ragazzi, goffamente edulcorando i passaggi meno “canonici”, sostituendo la parola “ventennio” a fascismo e valorizzando di fatto le politiche anti immigrazione che i fascisti portano avanti insieme alla Lega Nord (e grazie ai suoi soldi). Poche righe che riguardano gli episodi squadristici che, per la Polizia, sono frutto di poche mele marce.

«Quella studentessa ebrea mi “stizza”. Io a questa qua la devo vattere (picchiare) o la picchio o la stupro e le faccio uscire il sangue dal c…»

Da una conversazione telefonica tra militanti di Casapound.

Perciò, anche dopo un anno dall’apertura della libreria Il Bargello, continuamo a batterci per la chiusura delle sedi dei fascisti e per non dare spazio alle loro idee razziste e xenofobe, tese a creare una vera e propria guerra tra poveri.

Partecipa, ci troviamo tutti i lunedì dalle ore 21 al circolo Andreoni (via d’Orso, 8).

FUORI CASAPOUND DA COVERCIANO !
FUORI I FASCISTI DAI NOSTRI QUARTIERI !

Assemblea Antifascista del Quartiere 2

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